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Telecardiologia applicata alla gestione della fibrillazione atriale

Riconoscere precocemente la fibrillazione atriale silente per prevenire l’ictus

Prevalenza della fibrillazione atriale (FA)
La fibrillazione atriale è l’aritmia cardiaca più frequente e la sua incidenza aumenta progressivamente con l’età fino a superare il 10% al di sopra degli 80 anni. Un aspetto critico è rappresentato dal fatto che la FA è asintomatica in oltre l’80% dei casi. La FA, indipendentemente dai sintomi, è un predittore indipendente per eventi clinici maggiori, quali ictus, scompenso cardiaco e mortalità. Per quanto riguarda in particolare il rischio di ictus, si calcola che il rischio sia aumentato di circa 5 volte e che aumenti progressivamente con l’età. Il rischio di ictus è indipendente dalla presentazione clinica della FA, è cioè sovrapponibile nelle forme parossistiche, persistenti e permanenti. Nel complesso, è stato riportato che la FA è responsabile di circa il 20% di tutti gli ictus ischemici. La diagnosi di FA asintomatica o silente è particolarmente complessa. Il potere diagnostico degli esami in genere utilizzati è basso e dipende in prima istanza dalla durata del periodo di osservazione. Tuttavia anche registrazioni ECG Holter prolungate per 7 giorni, ripetute due volte all’anno, identificano meno del 30% dei soggetti con FA. Il gold standard per la diagnosi è la registrazione continua quale può essere ottenuta mediante loop recorder esterni (che possono essere tuttavia utilizzati per periodi...continua a leggere

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