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Effetti di classe dei nuovi anticoagulanti orali

Alla luce degli studi clinici e dei registri tra efficacia e sicurezza

I nuovi anticoagulanti orali (NAO) hanno costituito un’importante innovazione nella terapia anticoagulante orale dominata per oltre 60 anni dagli antagonisti della vitamina K (AVK). Essi inibiscono un solo fattore della coagulazione, con un meccanismo d’azione più selettivo rispetto agli AVK. Nello specifico il dabigatran è un inibitore diretto della trombina, mentre apixaban, rivaroxaban ed edoxaban sono inibitori del fattore X attivato. In seguito ai risultati positivi di efficacia e sicurezza ottenuti nella profilassi del tromboembolismo venoso in pazienti sottoposti ad interventi di chirurgia elettiva d’anca e di ginocchio, queste nuove molecole sono state confrontate con il warfarin nella profilassi tromboembolica del paziente con fibrillazione atriale (FA) non valvolare, in trial randomizzati e controllati (RCT) di fase III: RE-LY con dabigatran, ROCKET-AF con rivaroxaban, ARISTOTLE con apixaban ed ENGAGE AF TIMI 48 con edoxaban (Tabella 1). Gli obiettivi primari di efficacia e sicurezza appaiono analoghi nei quattro RCT: l’end point primario di efficacia era rappresentato dalla somma degli ictus ischemici ed emorragici e degli eventi tromboembolici sistemici. Sia l’inibitore diretto orale della trombina (dabigatran), che gli inibitori del fattore X attivato (rivaroxaban, apixaban, edoxaban) sono risultati almeno non inferiori, se non superiori al...continua a leggere

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