Ultimi Blog Inseriti
- Metoprololo e allucinazioni visive...una serie di case report
(6 commenti) - Vericiguat e Sacubitril/Valsartan: l’unione fa la forza?
(1 commento) - Sacubitril/valsartan nel paziente con insufficienza mitralica funzionale: i dati dello studio PRIME
(1 commento) - Verapamil efficace come antidiabetico? Sembrerebbe di sì!
(13 commenti) - È improbabile che il consumo di caffeina causi fibrillazione atriale anzi un consumo abituale può ridurne il rischio
(32 commenti) - Effetti del sildenafil sulle funzioni ventricolare e vascolare nello scompenso cardiaco con frazione di eiezione conservata
(3 commenti) - Antagonisti del recettore dell'endotelina nella fibrosi polmonare idiopatica: cè ancora da lavorare..
(3 commenti) - Ossido nitrico sintasi: regolazione e funzione
(3 commenti) - L’aspirina in prevenzione primaria: quali sono i rischi e i benefici? Risultati di una review e metanalisi
(2 commenti) - Antialdosteronici: E’ arrivato il momento di modificare la terapia medica dello scompenso cardiaco?
(10 commenti)
Sacubitril/valsartan nel paziente con insufficienza mitralica funzionale: i dati dello studio PRIME |
![]() |
Fonte: Kang DH et al. Circulation. Epub ahead of print, Dec 2018. doi: 10.1161/CIRCULATIONAHA.118.037077. Lo studio PRIME ha valutato l’impiego dell’associazione sacubitril/valsartan nei pazienti con insufficienza mitralica (IM) funzionale, nell’ipotesi che il doppio blocco del sistema renina-angiotensina e della neprilisina possa dare risultati migliori rispetto all’impiego del solo sartano. Lo studio PRIME è stato condotto in doppio cieco in 118 pazienti con scompenso cardiaco e IM funzionale secondaria alla disfunzione del ventricolo sinistro, che sono stati randomizzati a ricevere sacubitril/valsartan o il solo valsartan, in aggiunta al trattamento standard per la patologia di base. L’endpoint primario dello studio era rappresentato dalla variazione dell’area valvolare interessata dal rigurgito a 12 mesi dalla valutazione basale. Gli endpoint secondari includevano le variazioni del volume di rigurgito valvolare, del volume telesistolico e telediastolico del ventricolo sinistro e dell’area di incompleta chiusura dei lembi valvolari. I risultati a 12 mesi hanno mostrato una riduzione dell’area valvolare di rigurgito significativamente maggiore nel gruppo trattato con l’associazione sacubitril/valsartan (-0.058±0.095 vs -0.018±0.105 cm2; p=0.032). Inoltre, in questo sottogruppo è stata osservata anche una riduzione del volume del rigurgito valvolare, significativamente maggiore rispetto a quella osservata nei pazienti trattati con il solo valsartan (differenza media -7.3 ml, 95% CI -12.6 - 1.9; p=0.009). Non sono state riscontrate differenze significative tra i due gruppi per quanto riguarda la variazione dell’area di incompleta chiusura di lembi valvolari, i volumi del ventricolo sinistro e la variazione dei valori pressori. Reazioni avverse di rilievo sono state osservate solo in 7 pazienti in trattamento con sacubitril/valsartan (12%) e 9 trattati con valsartan (16%) (p=0.54). Pertanto, nei pazienti con IM funzionale, sacubitril/valsartan sembra ridurre l’insufficienza valvolare in misura maggiore rispetto al solo valsartan. L’associazione di un sartano e un inibitore della neprilisina potrebbe quindi essere presa in considerazione nel contesto della terapia medica ottimale di questi pazienti, per i quali le opzioni di trattamento sono attualmente molto limitate. leggi anche |

- L’endocardite infettiva come complicanza a lungo termine dopo sostituzione o riparazione della valvola mitralica
Fonte: Alhakak et al https://doi.org/10.1093/eurheartj/ehaf342. L'endocardite infettiva (EI) dopo interventi sulla valvola mitrale (VM) è una grave complicanza. Tuttavia, mancano informazioni sul rischio a lungo termine della prima EI dopo la sostituzione o la riparazione della VM. È stata esaminata l'incidenza a 10 anni della prima EI nei pazienti sottoposti a sostituzione o riparazione della VM, confrontata con quella dei pazienti a rischio moderato di EI.Utilizzando i registri nazionali danesi (2000–2020), la popolazione in studio includeva pazienti sottoposti a sostituzione o riparazione isolata della VM e pazienti a rischio moderato di EI. Il gruppo a rischio moderato includeva soggetti con dispositivi cardiaci elettronici impiantabili, anomalie valvolari cardiache congenite, cardiomiopatia ipertrofica, malattie cardiache reumatiche e malattie...leggi la news - Aneurismi aortici nativi infetti: entità rara ma potenzialmente letale
Fonte: Lee et al https://doi.org/10.1093/eurheartj/ehaf449. Mancano studi su larga scala con dati longitudinali sugli aneurismi aortici nativi infetti (INAA), un'emergenza rara ma potenzialmente letale. L'epidemiologia, le tendenze terapeutiche e gli esiti degli INAA sono stati studiati in una coorte nazionale basata sulla popolazione. Un totale di 2.387 ricoveri ospedalieri per INAA sono stati identificati tra il 2001 e il 2021 nel database di ricerca dell'assicurazione sanitaria nazionale taiwanese. È stata analizzata una coorte retrospettiva utilizzando dati che coprono un periodo di studio di 21 anni. Sono stati valutati gli eventi avversi intraospedalieri e post-dimissione, inclusa la mortalità a 1, 3, 5 e 10 anni. La coorte aveva un'età media di 73,8 ± 11,8 anni, con...leggi la news - Differenze di sesso nella de-escalation della doppia terapia antiaggregante: una network metanalisi
Fonte: Occhipinti et al https://doi.org/10.1093/eurheartj/ehaf473. Le strategie di de-escalation della doppia terapia antiaggregante piastrinica (DAPT) migliorano gli outcomes dopo un intervento coronarico percutaneo (PCI) rispetto alla DAPT standard. Tuttavia, il potenziale impatto del sesso sulla sicurezza e l'efficacia di queste strategie deve ancora essere completamente studiato. In una recente ricerca, sono stati inclusi studi clinici randomizzati e controllati che hanno confrontato i regimi DAPT de-escalation con quelli standard in pazienti senza indicazione basale per anticoagulazione orale, riportando esiti stratificati per sesso. Gli endpoint co-primari erano gli eventi cardiovascolari avversi maggiori (MACE) definiti dallo studio e il sanguinamento maggiore. Sono stati calcolati gli hazard ratio (HR) con intervalli di confidenza (IC) al 95% per tenere conto...leggi la news - La plasticità endoteliale e il ruolo del TGF beta nella fibrosi atriale conseguente a fibrillazione atriale
Fonte: Zeng et al. https://doi.org/10.1093/eurheartj/ehaf372. La fibrosi atriale rappresenta un fattore determinante nella patogenesi della fibrillazione atriale (FA). Sebbene la disfunzione endoteliale sia una caratteristica distintiva della FA, i meccanismi precisi attraverso i quali le cellule endoteliali (EC) contribuiscono alla fibrosi atriale rimangono incompleti. Recentemente, uno studio ha utilizzato il sequenziamento di RNA a singola cellula (scRNA-seq) per analizzare le reti di comunicazione intercellulare nei tessuti atriali di pazienti sia in ritmo sinusale (RS) che in FA. Sono stati generati topi Cdh5-CreERT2;RFP per monitorare la plasticità endoteliale in seguito a costrizione aortica trasversale (TAC). Le interazioni cellula-cellula sono state studiate utilizzando EC e fibroblasti (FB) atriali primari umani isolati in vitro. Per chiarire il ruolo...leggi la news
Ultimi Blog Inseriti
- Metoprololo e allucinazioni visive...una serie di case report
(6 commenti) - Vericiguat e Sacubitril/Valsartan: l’unione fa la forza?
(1 commento) - Sacubitril/valsartan nel paziente con insufficienza mitralica funzionale: i dati dello studio PRIME
(1 commento) - Verapamil efficace come antidiabetico? Sembrerebbe di sì!
(13 commenti) - È improbabile che il consumo di caffeina causi fibrillazione atriale anzi un consumo abituale può ridurne il rischio
(32 commenti) - Effetti del sildenafil sulle funzioni ventricolare e vascolare nello scompenso cardiaco con frazione di eiezione conservata
(3 commenti) - Antagonisti del recettore dell'endotelina nella fibrosi polmonare idiopatica: cè ancora da lavorare..
(3 commenti) - Ossido nitrico sintasi: regolazione e funzione
(3 commenti) - L’aspirina in prevenzione primaria: quali sono i rischi e i benefici? Risultati di una review e metanalisi
(2 commenti) - Intervista a Giuseppe Limongelli
(5 commenti)
Contenuti più bloggati
- Medico … cura te stesso!!!
(44 commenti) - Un ECG ingannevole
(33 commenti) - Quanto tempo deve durare la fibrillazione atriale per iniziare l'anticoagulante?
(33 commenti) - Col BBS son dolori…
(25 commenti) - una POLICITEMIA VERAmente pericolosa
(25 commenti) - Anticoagulanti ed antiaggreganti: come far coesistere due spinose realtà. La difficoltà di scegliere la terapia adatta nei pazienti con comorbidità
(24 commenti) - L’inibizione del CETP torna alla ribalta: i dati del REVEAL mostrano che l’anacetrapib ha ridotto gli eventi coronarici maggiori in oltre 30.000 pazienti
(23 commenti) - “RITMO SINCOPATO”
(23 commenti) - Un secondo parere
(23 commenti) - Alto rischio di morte nei pazienti con fibrillazione atriale che assumono digossina
(22 commenti)