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| Vericiguat e Sacubitril/Valsartan: l’unione fa la forza? |
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Fonte: Senni M et al. Eur J Heart Fail. 2022. doi: 10.1002/ejhf.2608. Lo studio VICTORIA ha dimostrato che il vericiguat, uno stimolatore della guanilato ciclasi solubile, è in grado di migliorare, rispetto al placebo, la prognosi (riduzione della mortalità per cause cardiovascolari e delle ospedalizzazioni per scompenso cardiaco) di pazienti con scompenso cardiaco cronico e frazione di eiezione ventricolare sinistra (FEVS) <45%. Sulla base di questi risultati le attuali linee guida ESC sulla gestione dello scompenso cardiaco affermano che la terapia con vericiguat può essere presa in considerazione nei pazienti con FEVS ≤40% in classe NYHA II-IV che hanno avuto un peggioramento dello stato di compenso nonostante il trattamento con un ACE-inibitore (o un inibitore del recettore dell'angiotensina-neprilisina [ARNI]), un beta-bloccante e un antagonista mineralcorticoide. Nonostante ciò, al momento della pubblicazione di queste linee guida non vi erano dati in letteratura sull’utilizzo combinato di vericiguat e ARNI (nello specifico, sacubitril/valsartan). Una recente sotto-analisi dello studio VICTORIA ha cercato di colmare tale lacuna. In tale studio 731 pazienti (14,5%) erano in terapia con sacubitril/valsartan al momento della randomizzazione. L’effetto benefico sulla prognosi del vericiguat valutata attraverso vari endpoint (ospedalizzazione per scompenso cardiaco, morte per cause cardiovascolari oppure composito di morte per tutte le cause o ospedalizzazione per scompenso cardiaco) non era influenzato dal fatto che i pazienti assumessero o meno una terapia concomitante con sacubitril/valsartan al momento della randomizzazione. L’utilizzo concomitante di vericiguat e sacubitril/valsartan non determinava un maggior rischio di eventi avversi. Va tuttavia sottolineato che, fra i pazienti che non assumevano ARNI al momento della randomizzazione, sacubitril/valsartan è stato iniziato più frequentemente nei pazienti assegnati a placebo (n=238) rispetto a vericiguat (n=187), anche se i motivi di tale differenza non sono ben chiari. In conclusione, l’utilizzo concomitante di vericiguat e sacubitril/valsartan è sicuro e, forse, migliora ulteriormente la prognosi dei pazienti con scompenso cardiaco e frazione di eiezione ridotta. leggi anche |
- La cura dell’ipertensione arriva a casa: il modello sudafricano rivoluziona la gestione nelle aree rurali
Fonte: Siedner MJ et al. N Engl J Med. 2025. doi: 10.1056/NEJMoa2509958. In Sudafrica è stato condotto un trial randomizzato e controllato che ha valutato un modello innovativo di gestione domiciliare dell’ipertensione. L’intervento si è basato sul monitoraggio pressorio domiciliare, le visite di operatori sanitari di comunità (community health workers, CHW) per raccolta dati e consegna dei farmaci, e la decisione clinica a distanza da parte di infermieri tramite applicazione mobile. Una variante “potenziata” prevedeva la trasmissione automatica delle misurazioni (enhanced CHW group). I partecipanti randomizzati erano 774 adulti ipertesi (età media 62 anni, 76% donne, 13,6% con diabete mellito, 46,5% con infezione da virus dell’immunodeficienza umana, HIV). A 6 mesi, la pressione arteriosa sistolica...leggi la news - Adrenalectomia unilaterale: risultati incoraggianti anche nei casi di iperaldosteronismo bilaterale asimmetrico
Fonte: Grundy MC et al. Hypertension. 2024;82:230–236. doi:10.1161/HYPERTENSIONAHA.125.24849. La gestione dei pazienti con iperaldosteronismo primario bilaterale rimane una sfida clinica, soprattutto quando la produzione di aldosterone risulta marcatamente asimmetrica. Questo studio retrospettivo ha valutato gli esiti dell’adrenalectomia unilaterale in soggetti con iperaldosteronismo primario asimmetrico diagnosticato mediante adrenal vein sampling (AVS, campionamento venoso surrenalico). Sono stati analizzati 29 pazienti con AVS riuscito (indice di selettività ≥3 bilateralmente dopo stimolazione con cosintropina) e lateralizzazione confermata (indice di lateralizzazione ≥3), ma senza soppressione completa del lato controlaterale (indice di soppressione ≥2). Tutti sono stati sottoposti ad adrenalectomia unilaterale guidata dai risultati dell’AVS. Dopo un follow-up mediano di 10.3 settimane per gli esiti biochimici e di 27.3 settimane per...leggi la news - Predire lo scompenso cardiaco nella cardiomiopatia da fosfolambano p.(Arg14del)
Fonte: van der Heide MYC et al. JACC Heart Fail. 2025. doi: 10.1016/j.jchf.2025.102558. La mutazione p.(Arg14del) del gene fosfolambano (PLN) è una delle cause più studiate di cardiomiopatia ereditaria a espressività variabile, che può condurre a insufficienza cardiaca refrattaria alle terapie convenzionali. Questo studio ha analizzato 904 portatori della variante patogenetica PLN p.(Arg14del) arruolati nel registro internazionale PLN/ACM, con l’obiettivo di identificare predittori clinici di outcome legati allo scompenso cardiaco. Durante un follow-up mediano di 5,4 anni (IQR 2,3–9,7), 116 individui (13%) hanno raggiunto l’end-point composito, definito come ospedalizzazione per scompenso (75%), trapianto cardiaco (10,3%), impianto di dispositivo di assistenza ventricolare sinistra o biventricolare (9,5%) oppure morte correlata a scompenso (5,2%). Sono stati identificati tre...leggi la news - Uso di cannabis e rischio di ipertensione: nessun legame in 35 anni di follow-up
Fonte: Corroon J et al. Hypertension. 2025;82(10). doi:10.1161/HYPERTENSIONAHA.125.25005. L’impatto a lungo termine del consumo di cannabis sulla salute cardiovascolare è stato oggetto di crescente interesse, ma finora le evidenze epidemiologiche sono rimaste contrastanti. Il grande studio prospettico CARDIA (Coronary Artery Risk Development in Young Adults) ha seguito per 35 anni 4.328 giovani adulti statunitensi privi di malattie cardiovascolari al basale, valutando l’associazione tra consumo cumulativo di cannabis (cannabis-years) e incidenza di ipertensione. Durante 88.292 anni-persona di osservazione, sono stati registrati 2.478 nuovi casi di ipertensione (28.1 casi per 1.000 anni-persona). Il consumo medio di cannabis è rimasto basso, passando da 0.0 (intervallo interquartile 0.0–0.3) a 0.2 cannabis-years (0.0–0.7) al termine del follow-up. Non è emersa...leggi la news
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