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Verapamil efficace come antidiabetico? Sembrerebbe di sì! |
Fonte: Diabetes 2012; 61(4): 848-856.
Sebbene la perdita di massa β-cellulare sia uno dei processi più importanti nella progressione del diabete, non ci sono terapie che rallentino questo processo. È stato recentemente identificato un recettore TXNIP che potrebbe avere un ruolo a riguardo. La glicemia e il diabete regolano l’espressione di TXNIP, e la sua iper-produzione provoca l’apoptosi β-cellulare. Trovare un farmaco che inibisca l’espressione di TXNIP sarebbe un passo molto importante; questi autori hanno scoperto che il calcio antagonista verapamil inibisce l’espressione di TXNIP nelle cellule INS-1 e nelle insule umane, aumentando i livelli endogeni di insulina. Verapamil sembra anche promuovere la sopravvivenza β-cellulare e migliorare la sensibilità all’insulina nei topi. Quindi, per la prima volta, è stato identificato un farmaco che può inibire espressione di TXNIP, aumentare la sopravvivenza β-cellulare e prevenire, e persino migliorare, l’andamento del diabete. |
- Differenze di genere nella non-aderenza ai farmaci per la prevenzione secondaria dell’ictus
Fonte: Chen C et al. J Am Heart Assoc. 2024. doi: 10.1161/JAHA.124.036409. Le donne presentano un rischio più elevato rispetto agli uomini di recidiva di ictus ischemico, e l'aderenza ai farmaci è cruciale per prevenire nuovi episodi. Questo studio ha indagato le differenze di genere nell'aderenza ai farmaci per la prevenzione secondaria dell’ictus, analizzando 1.324 pazienti (48,4% donne, 58,0% di origine messicano-americana) da uno studio di popolazione condotto tra il 2008 e il 2019. A 90 giorni dall’ictus, è emerso che le donne erano più propense a non aderire ai farmaci ipocolesterolemizzanti (rapporto di prevalenza, PR: 1,80; intervallo di confidenza, IC 95%: 1,14–2,84) e agli antiaggreganti piastrinici (PR: 1,53; IC 95%: 1,003–2,34). Fattori come obesità,...leggi la news - La vitamina D3 e il rischio di diabete di tipo 2 negli anziani: risultati dallo studio FIND
Fonte: Virtanen JK et al. Diabetologia. 2024. doi:10.1007/s00125-024-05824-0. Uno studio randomizzato e controllato ha valutato l’effetto della supplementazione di vitamina D3 sul rischio di diabete di tipo 2 in adulti anziani in buona salute e senza fattori di rischio significativi per questa malattia. Lo studio, denominato Finnish Vitamin D Trial (FIND), ha coinvolto 2.271 partecipanti di età ≥60 anni (uomini) e ≥65 anni (donne) suddivisi in tre gruppi: placebo, 1.600 UI/giorno di vitamina D3 o 3.200 UI/giorno. Durante un follow-up medio di 4,2 anni, i nuovi casi di diabete di tipo 2 sono stati 5,0% nel gruppo placebo, 4,2% nel gruppo 1.600 UI e 4,7% nel gruppo 3.200 UI, senza differenze significative tra i gruppi...leggi la news - Arresto cardiaco extraospedaliero: il ruolo della miocardite sul decorso clinico
Fonte: Nadhir S et al. J Am Heart Assoc. 2024. doi:10.1161/JAHA.124.035763. Uno studio nazionale svedese ha analizzato l’impatto di una storia di miocardite o perimiocardite sugli esiti di arresto cardiaco extraospedaliero, esaminando 54.568 casi registrati nel Swedish Cardiopulmonary Resuscitation Registry tra il 2010 e il 2020. Tra i pazienti, 498 (0.9%) presentavano una storia di miocardite/perimiocardite, erano prevalentemente uomini (73.8%) con un’età media di 68 anni e una maggiore prevalenza di comorbidità cardiovascolari e mostravano più frequentemente un ritmo defibrillabile iniziale (28.7% contro 23.1%). I pazienti con storia di miocardite/perimiocardite non hanno mostrato un peggioramento degli esiti a breve termine (OR, 0.91; IC 95%, 0.61-1.33) o a lungo termine ( [HR, 1.01; IC 95%, 0.91-1.13)....leggi la news - Differenze sesso-specifiche in pazienti con scompenso cardiaco
Fonte: Allegra Arata, Fabrizio Ricci, Mohammed Y Khanji, et al. J Cardiovasc Dev Dis. 2023 Jun 29;10(7):277. doi: 10.3390/jcdd10070277. PMID: 37504533; PMCID: PMC10380698. L'insufficienza cardiaca (HF) rimane un importante problema di salute globale, che contribuisce in modo sostanziale alla morbilità e alla mortalità. Secondo gli studi epidemiologici, uomini e donne corrono rischi quasi equivalenti di HF nel corso della vita. Tuttavia, le loro esperienze divergono significativamente quando si tratta di sottotipi di HF: gli uomini tendono a sviluppare più frequentemente HF con frazione di eiezione ridotta, mentre le donne sono prevalentemente colpite da HF con frazione di eiezione conservata. Questa divergenza sottolinea la presenza di numerose disparità basate sul sesso in vari aspetti dell'HF, tra...leggi la news
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verapamil usato dagli AA.
Staremo a vedere....!
Ci fu però un periodo in cui si disse che rallentava l'insorgenza della nefropatia diabetica poi tutto ciò scomparve ( a parte il fatto che se si riduce la PA si rallenta comunque la progressione della nefropatia).
Speriamo che il buon vecchio verapamil questa volta riesca nell'intento.
Comunque l'orientamento al risparmio della beta cellula è la strada principe della ricerca sul Diabete, pertanto qualsiasi spunto è da approfondire.
Sarà interessante vedere come questa scoperta possa essere sviluppata ulteriormente e se il verapamil si confermerà come un farmaco efficace nel prevenire e migliorare il decorso del diabete.
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